LA CORTE UMANISTICA DEL CARDINALE A CASTIGLIONE.... PERCHE' DIVERSA. -2-

 

.......Oltrepassato l'Olona, entrati dall'antica porta del Borgo, subito lo stemma dei Castiglioni; ai lati l'Angelo e la Vergine. E' l'Annunciazione. E' il tema che forse, più di ogni altro sintetizza  mirabilmente il significato dekl pensiero umanistico del Branda. IL mistero di Dio fatto uomo e di Maria divenuta madre di Dio. Dio che assume le sembianze umane , e Maria, una donna del popolo che diventa Madre di Dio.  Così in Collegiata gli eventi gloriosi di Maria , dove da donna concepisce, si dona allo sposo, presenta il figlio agli umili pastori e ai dotti Magi. I misteri umani e divini sono fusi. E' evidente la preoccupazione del Branda di porre in risalto la dignità umana acquista con l'incarnazione del Verbo. Non a caso proprio il 25 marzo, Annunciazione del Signore, è stata consacrata la Collegia. Davvero l'umanesimo cristiano, grazie a Branda Castiglioni, ha scritto sull'arte di Castiglione Olona , una delle pagine più straordinarie. Ma l'opera del Branda appare oggi come una cometa! E' apparsa, ha irradiato una luce mai vista prima, ma poi è scomparsa. Cosa è rimasto della sua cultura, della sua intelligenza , della sua umanità, del suo mecenatismo? Con la morte del cardinale, con quella di Masolino, con la partenza per altri luoghi degli architetti seguaci del Brunelleschi, nulla viene assimilato dalla cultura locale. La Chiesa di Villa ci è da esempio! Una struttura architettonica straordinaria, primissimo esempio di arte rinascimentale in Lombardia, cinquant'anni prima di trovarne a Milano un analogo esempio, opera del Bramante; è il segno di una cultura emergente, che fa di Castiglione Olona un'oasi straordinaria. Ma ancora nella Chiesa di Villa, dopo aver visto gli affreschi del Battistero e della Collegiata, entriamo, ed accostiamoci all'altare della Madonna delle Grazie. Pur essendo posteriore a Masolino, questo trittico di maestro lombardo, forse Galdino da Varese, ci fa ripiombare, allo stile quasi trecentesco, informe, quasi che il grande pittore toscano non fosse mai approdato in questa terra. Non è um fatto isolato; gli affreschi della fine del quattrocento nel Castello di Masnago a Varese, ne sono un'ulteruire prova.

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