SERVE UN NUOVO PIANO REGIONALE DEL COMMERCIO.

 


Non se ne può più. Da un'indagine fatta dal sindacato CSE emerge un dato estremamente preoccupante circa la saturazione commerciale su quasi tutto il territorio della Regione Lombardia.

Ogni giorno in tutti i quotidiani locali, nazionali della Regione Lombardia leggiamo nelle cronache la richiesta di nuove aperture di centri commerciali o di nuovi market presentati con i nomi più fantasiosi; le prese di posizione negative della associazioni e sindacati commerciali- Ascom, Confesercenti, CSE,-  e dall'altra le risposte dei Sindaci che  si beatificano e si giustificano con una rotonda, una piccola pista ciclabile, con i giochi per bambini, quando non si riempiono la bocca dei posti di lavoro che la GDO mette sul tappeto, possibilmente locali. In provincia di Varese basta vedere, come ultimo caso, il comune di Gavirate, ma senza dimenticare Cassano Magnago, Caronno Pertusella, Venegono Inf. Tradate ecc.... la situazione non è migliore nelle altre provincie della Regione. Qui non si tratta di liberalizzare, ma di stabilire nuove regole che superino quelle obsolete. Vanno rivisti tutti i parametri, traffico, popolazione, flussi, viabilità, impatto territoriale
occupazione e lavoro. Su questo tema poi si continua a sbandierare la nuova occupazione e non si tiene conto di quella che si perde per la cessazione delle vecchie attività. Gli incentivi per il mantenimento delle attivita' di vicinato sono vanificati da una concorrenza sleale dovuta a una legislazione che ha teso a privilegiare i grossi gruppi nazionali e non, a scapito dei piccoli e medi produttori e commercianti. A ulteriore necessità di rivedere la legge e i parametri, dovremmo ricordare che la stessa Regione Lombardia ha approvato una legge per la difesa del suolo che prevedeva l'impossibilità di ulteriori costruzioni su terreni vergini, salvo -come si usa- alcune deroghe. La famosa legge -Bersani- sulle liberalizzazioni ha prodotto la scomparsa della piccola distribuzione e dei negozi di vicinato nei nostri borghi, Liberalizzare non significa far morire le attività, ma per fare che ciò non succeda è necessario che le regole del gioco siano adeguate e se ci si accorge che sono obsolete e superate, vanno riviste e adeguate, la Regione Lombardia, quella maggiormente invasa dalla Grande Distribuzione e  Centri Commerciali, ha sempre posto nei suoi programmi la rivisitazione delle leggi sul commercio,  poi però si è sempre dimenticata di farla.

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