BOTTEGAI.....difensori della città.


Vedi caro amico, scriveva un garzone di salumeria, divenuto capitano d'industria, io so che il termine bottegaio non è facile da indossare,in troppi si sono divertiti a caricare sul sostantivo una serie di gravami negativi:il bottegaio,avido, egoista,di vedute ristrette,timoroso, conservatore....e via dicendo, una satira amara fin dai tempi di Plauto. Per non parlare dei nostri acclamati politici e intellettuali che hanno usato il termine bottegaio come un insulto? -Varese città di bottegai- era una espressione limitativa fatta per offendere anche in altre località della zona....e colpiva un tessuto economico, che oggi, andrebbe premiato con una medaglia al valore e incitato a resistere."Le cose della vita mi hanno portato ad ingrandirmi, la mia mostarda di pere è stata il trampolino di lancio,ma io sono rimasto con il cuore e con la mente un bottegaio. Noi siamo le sentinelle delle nostre strade,dove ci sono le nostre botteghe la vita sociale è più serena e più viva. Siete custodi di pezzi di città vivi, allegri, umani e svolgete anche una funzione sociale importante, e non solo per gli anziani."
Avere una bottega vicino a casa è una fortuna per molte persone,senza voler dimenticare la battaglia per la salvaguardia delle piccole produzioni,mantenendo viva le diversità.Oggi tutti si riempiono la bocca con i prodotti a Km 0..bravi, ma se non ci fossero stati i negozianti come sarebbero sopravvissuti i piccoli produttori di alimentari? E il discorso vale anche per i tanti artigiani che ancora popolano in nostro territorio. Quanti posti di lavoro hanno mantenuto i bottegai anche in tempi difficili! Solo ora dopo l'ultima massacrante crisi molti hanno ceduto e tra i sopravvissuti ci sono quelli che hanno avuto la fortuna di gestire la "bottega" con l'aiuto dei familiari:lavorano in tre e portano a casa uno stipendio e mezzo ma tirano avanti. "Io direi caro Carletto, che se hai qualche amico in politica dovresti proporgli di far erigere un monumento al bottegaio per rappresentare tutti quelli che continuano a battersi con fantasia,perchè le nostre città abbiano ognuna caratteristiche originali, e non solo una sfilata di rivendita di oggetti omologati." L'incubo della città fotocopia, simile ai troppi centri commerciali, sarebbe la distruzione della meravigliosa e composita diversità italiana che tanto piace al mondo. Penso infatti che in questa confusione in cui anche gli economisti sembrano non trovare una soluzione possibile, i "bottegai"sono una prima linea fondamentale.E si i tempi cambiano...bisognerebbe davvero fargli un monumento a quelli che tengono vive le città evitando che tutto il mondo trovi, come unico balcone cui affacciarsi, la balconata  di un centro commerciale. Penso alle vie delle nostre città, alle vetrine allestite magnificamente e illuminate quando viene la sera, alla vita che si affolla attorno ai banconi, alle inutile ma meravigliose  essenze delle chiacchiere quotidiane....E guarda invece le vie con le vetrine deserte i locali bui, come antri di caverne, le saracinesche abbassate. La sfilata dei caseggiati senz'anima viva neppure in pieno giorno....Caro Carletto tieni duro. Lo so che il fisco vi tratta con sospetto e vi rende la vita complessa,lo dicono in tanti, soprattutto quelli onesti, perchè quelli disonesti,si sa, sperano che qualcuno li faccia le pulci. Lo so che per anni siete stati visti da molti, politica compresa, come un residuo destinato a scomparire. Ma credo proprio che le cose stiano cambiando."  NON MOLLARE. (aam. Pernallis)
Ogni commento ci sembra inutile, così come ogni altra considerazione circa la necessità che nella maggioranza dei Comuni si operi al mantenimento dei negozi di vicinato al sostegno delle attività che ancora reggono nei nostri sempre più deserti Centri Storici e nelle periferie.

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