GRANDE DISTRIBUZIONE.....grazie no!

Pubblichiamo la lettera che C.S.E. -Confederazione indipendente sindacati  europei-ha inviato alle autorità relativa all'intervento del Ponte di Vedano......


Al Sindaco  di Vedano Olona
Al Presidente Provincia di Varese
Al Presidente Regione Lombardia

p.c.  Associazioni di categoria: Ascom, Confesercenti, Aime, GdO.

Oggetto:Area Ponte di Vedano;progetto di recupero.

  Da parecchio tempo si sta discutendo,proponendo,deliberando,sulla destinazione dell'area ex Sottrici in località Ponte di Vedano e pare che ultimamente si sia giunti a un accordo di programma. Ci permettiamo a questo proposito alcune osservazioni:

  Fermo restando che il progetto ripresentato è stato modificato con un riduzione di superficie e con diversi interlocutori,regola vuole che si ricominci  dalla conferenza dei servizi,prevista per legge, e non dall'accordo di programma,che poi è carente anche nell'indicare i possibili interlocutori che usufruiranno del bene.

  Abbiamo sostenuto ultimamente che non siamo contrari al recupero degli immobili; contro il progetto avevamo raccolto 117 firme di aziende che rappresentavano ben 452 addetti,ma eravamo e siamo nettamente contrari che il progetto si sviluppi anche su aree prospicenti il torrente Quadrona. Tesi del resto sostenuta anche dalla legge regionale per la tutela dei suoli.

  E' ormai dimostrato che in tutti i comuni dove arriva la grande distribuzione nel giro di pochi anni il commercio di vicinato scompare ed allora tentiamo di suggerire una soluzione che già era in vigore prima che ci si affidasse alle liberalizzazioni sconsiderate. La licenza infatti era considerata il fondo pensione per il commerciante o l'artigiano e quando il "grande marchio" si presentava,o indennizzava o assumeva direttamente il titolare o il coadiuvante se era una gestione familiare, che poteva così andare in pensione o permetteva di raggiungerla. Era una forma di indennità di disoccupazione. Allora perchè non ripristinare questa vecchia regola:quando ci sono interventi dei GdO sulle aree, (la regione indica circa 25 km di raggio),si mette a disposizione un fondo indennizzo a carico delle grandi catene o società d'intervento,per tutte quelle strutture che a secondo della tipologia commerciale,coinvolgono le piccole attività che inevitabilmente sarebbero obbligate a chiudere. Questa norma dovrebbe essere vincolante e inserita nella conferenza dei servizi così come quelle che prevedono le compensazioni ambientali e sociali. Non regge infatti il discorso che si creano posti di lavoro, se non si tiene conto di quelli perduti,tanto è vero che tutti i dati economici indicano il contrario,sono molti di più quelli persi che quelli creati e non lo dice il sindacato.

 Ringraziando per la vs attenzione cogliamo l'occasione per cordiali saluti.   cse

5 ottobre 2018.
  


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