SECESSIONE....MA DALLA PARTE SBAGLIATA.

Contro una disoccupazione del 6.4%in Lombardia e nelle Regioni del Nord,abbiamo il 21,5% in Calabria e Sicilia, se poi prendiamo il reddito pro capite si nota che i soldi disponibili nelle Regioni del Sud sono circa la metà di quelli del Nord.Se questi dati sono veri, come crediamo,dimostrano che siamo in presenza di due mondi diversi,sicuramente lontani. Dall'Emilia in su,con una parte della Toscana,siamo di fatto in Germania; al di sotto le cose non sono molto chiare, ma siamo certamente nel non sviluppo e lontani dagli standard europei.Fatta questa premessa,nasce un'idea che a prima vista potrebbe sembrare folle,ma che a ben guardare proprio così non è.Viste le profonde differenze, certamente è sbagliato voler amministrare tutti allo stesso modo,con le stesse leggi,le stesse regole ,gli stessi principi, i due mondi sopra delineati.Facciamo allora la secessione del Nord, di bossiana memoria? NO! casomai il suo contrario:Diamo al Sud una ampia autonomia amministrativa,legislativa finanziaria, affinchè cerchi,in modo autonomo le strade verso la crescita.Spieghiamo meglio: da decenni funziona uno schema che non ha dato nessun risultato: il trasferimento di risorse da nord a sud (dei 2300 miliardi di debito pubblico,circa 1000 sono andati da nord a sud) con il risultato che il reddito nelle regioni meridionali è metà e la disoccupazione il triplo rispetto alle regioni del nord.Allora questo schema non ha funzionato? Certamente no! Proviamo una nuova strada,lasciamo il Sud più libero di fare e disfare (con meno obblighi e vincoli) a suo piacimento, fatti salvi alcuni vincoli non derogabili,(istruzione obbligatoria per esempio....).Il tutto accompagnato da precisi vincoli di trasferimento di risorse da Nord a Sud e  con un piano ferreo che ne regoli la decrescita progressiva in funzione dei risultati - più libertà meno soldi anno dopo anno-.E' forse un'idea velleitaria, può sembrare,di sicuro i risultati potrebbero essere migliori di quelli ottenuti  con lo schema in funzione oggi che è molto vicino allo zero.