GUGLIELMO SIEGA

L'ultima apparizione pubblica come artista Guglielmo Siega la fece a Castiglione Olona ,Castello Monteruzzo-Centro Congressi-in occasione della sua personale Mediterraneità.Da poco  ci ha lasciati,noi che l'abbiamo conosciuto,stimato vogliamo ricordarlo riportando alcuni significativi passaggi che alcuni amici avevano scritto nella presentazione del suo ultimo catalogo nel marzo del 2012,allora reso possibile grazie alla sponsorizzazione di "Cartotecnica Prealpi srl" e all'impegno del suo presidente Luigi Bori.
Sriveva l'allora Assessore alla Cultura di Castiglione Ol. Stefano Uboldi:""La prestigiosa sede del Castello di Monteruzzo ospita con orgoglio questa mostra antologica di Gugliemo Siega,artista noto in campo internazionale,al quale la  Città di Castiglione ha concesso per questo evento,in segno di riconoscimento per aver creduto nel nostro Borgo.....a Siega un ringraziamento mio e di tutta l'Amministrazione Comunale per aver sperimentato,ricercato e realizzato il proprio camminino attraverso l'arte e il fare,in un luogo come Castiglione,dove la sua vocazione all'arte sembra quasi magicamente incisa nella materia,con l'augurio che la sua esperienza non sia stata una parentesi,ma che sia di esempio ad altre generazioni per mantenere sempre vive le nostre tradizioni in stretta sinergia e continuità con il futuro."".......
E così scriveva Fabio Minazzi -ordinario di Filosofia teoretica dell'Università dell'Insubria -nella prefazione:""Scorrendo queste pitture e le varie immagini che le contraddistinguono pare infatti di poter scorgere,quasi come un filo rosso che lega e collega i vari personaggi"autobiografici" gli ambienti e i differenti momenti presenti nei dipinti;proprio il tema del lavoro e il suo stesso rapporto con l'ambiente mediterraneo che sta sempre fa da sfondo ai vari scorci. Ma allora come non ripensare alle vicende del Mediterraneo- à la Braudel-,quale luogo di scambio,di incontro,di scontro e quindi anche di civiltà e di lavoro che si è delineato entro la storia?........In questa drammatica situazione non sarebbe allora inutile tornate seriamente a riflettere sul tema del lavoro,non solo per meglio intendere le gravi e profonde antitesi della contemporaneità,ma anche per riuscire a delineare un diverso percorso di sviluppo e di crescita che sappia mettere al centro del lavoro l'Europa dei popoli delle città metropolitane e non già quella delle Banche e del profitto.""........
Chiudeva poi la prefazione Rolando Bellini-critico d'arte, ordinario di Storia dell'Arte all'Accademia di Brera:"" Perchè il Siega-per dirla alla lumbard_è stato il primo artista che ha creduto possibile quest'utopia rischiosa ripresa del dire aulico,grandeggiante,dei toscani che il Cardinal Branda s'era portato appresso in quella stagione rinascimentale affatto irripetibile. Egli per primo ebbe a aderire in quegli anni non sospetti,all'offerta della Pro Loco castiglionese tesa a trasfigurare la Corte del Doro in un laboratorio permanente delle arti e all'uopo si trasferì da Milano,dove si era formato -Brera- a questa provincia colma di storia e di arte,di delizie ambientali e di scontrose ottusità esistenziali........ascoltò dunque Simonetto e Luini,aderì al progetto dell'allora Pro Loco che,all'epoca pareva pura fantasia.Dunque,oggi quesi sogni si sono fatti tanto possibili e anzi necessari,fino a tradursi in concreti obiettivi su cui vale la pena di impegnarsi,oggi che si contano den quatanta primavere della Pro Loco castiglionese. e una mostra -omaggio a Guglielmo Siega era in qualche modo un evento inevitabile. Allorquando ho sentito dire con quel vocione baritonale da Simonetto che questa mostra s'era da fare,quando ho colto la replica di piena condivisione che veniva snocciolata con tonalità viceversa tenorili da Luini,,ecco, ho ragionato tra me e me,è venuto il tempo dell'incontro con Guglielmo Siega. Un incotro che suoni per lui come un riconoscimento (e fors'anche,un parziale risarcimento per aver aderito a un'utopia che,certo avrebbe interessato non poco un mio caro e perduto ma mai dimenticato amico e maestro,Eugenio Battisti), che equivaleva per il sottoscritto alla scoperta. Siega  approdato a Castiglione.Il legno e la barca che nei quadri del pittore milanese galleggia alla nostra vista come firma e stilema,come parola-chiave nella canzone di un trovatore medioevale che canta chiusa,evocando arcane alchimie di amori lontani. Un bel ovvio a cui Siega uno spericolato confronto con Masolino,in particolare con "l'atmosfera sognante di taluni affreschi di Masolino i colori preziosi,astratti,goduti nella loro luminosa pasta,nella loro incontaminata freschezza" Questi e altri segni sono colti dall'autore "in rara,straordinaria consonanza(appunto con Masolino) nell'esperienza si Siega".Autore a detta di Silvano Colombo di una peculiare "astrazione ariostea" in cui domina il colore,egli scrive giustamente -vaporoso-lievitato che pare quello di un pastello incipriato ,facile a perdersi al primo contatto troppo rude."........ 
Ci ha lasciati pochi giorni fa. Noi che abbiamo avuto il piacere e l'onere di conoscerlo e stimarlo lo ricordiamo così. Grazie Guglielmo. 

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