LETTERA DI UN COMMERCIANTE.

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO QUESTA LETTERA INVIATACI DA UN COMMERCIANTE PRESENTE ALLA RIUNIONE CON ASCOM AL CASTELLO MONTERUZZO  IL 29 GIUGNO 2015


Il gelo dopo la riunione.E' questa la sensazione che ho percepito alla fine dell'incontro,il morale basso,ma non solo il mio anche quello di tanti altri commercianti,che come me possiedono una piccola attività ,cui unico obiettivo è lavorare per arrivare a fine mese. Alla riunione ,presente anche ASCOM si è parlato della situazione delle piccole imprese a conduzione familiare e dell'impatto che le multinazionali hanno sul commercio locale.Si è parlato del nostro futuro delle nostre attività,un futuro che ci sembra sempre più incerto con l'incombere di due colossi sul "nostro" territorio: Bricoman-Decathlon per non parlare della galleria con all'interno più di cinquanta negozi. Durante l'incontro ASCOM ha svelato un dato sconcertante: questo progetto ambientale-sociale (così viene identificato il progetto per la costruzione di Bricoman-Decathlon)porterà via dai 18/19 milioni di euro a tutte le attività che si trovano in una raggio di qualche kilometro da queste costruzioni. Borbottii e sospiri hanno seguito questa affermazione,come me altri hanno scosso la testa,volti sconcertati.Io so qual'era il pensiero che ha accomunato tutti,ci siamo guardati l'un l'altro in silenzio e ci siamo chiesti: se perderemo queste cifre  nelle nostre attività quanto potremo andare avanti? Siamo nati e cresciuti in queste zone,sopravviviamo per dare un servizio ai clienti,ai vecchi che ci hanno conosciuto ai primi arbori e ai nuovi che cercano un'assistenza diversa da quella che può offrire un supermercato,non abbiamo la forza fiscale delle multinazionali,ma capacità,competenza e alle volte facciamo anche "banca".    Bricoman colpisce gli idraulici,i piastrellisti,le ferramenta, i colorifici e molti altri settori dell'edilizia  e non; tutti quelli che erano presenti alla riunione,-94 persone-lavorano in piccole attività,ma all'interno di questi settori merceologici.Chi di questi sarà il primo a chiudere,a mettere in affitto i locali o appendere un cartello con scritto "cedesi attività"?Un ulteriore calo delle vendite del 30% (cifra stimata con l'arrivo dei due colossi nelle vicinanze) cosa comporterebbe per noi? Nel mio piccolo penso che vendere il 30% in meno porterebbe alla chiusura dell'attività. Non lo nego sono preoccupato: ho un figlio all'università e un altro da crescere,posso garantirgli di studiare come il fratello? E chi ha oltre i 50 anni quante possibilità ha di essere assunto? Come si fa dopo anni di lavoro lasciare a casa uno o più dipendenti,padri di famiglia? Perchè le prospettive sono queste ,o si fallisce o si comincia a licenziare prima di chiudere,ma il  rapporto di lavoro che si instaura nelle nostre imprese va oltre il semplice rapporto capo-dipendente.
Nell'arco di 10 km. saranno quasi un centinaio le attività storiche che non avranno più un futuro. (basta guardare quello che è successo per gli alimentari ). Siamo stati sempre a disposizione per i comuni,nel sociale,per la collettività e ora ci girano le spalle e ci dicono che devono bonificare una vecchia zona,costruire una rotonda creare una  pedonale....e che ciò è un bene,ma chi guarda a tutti  i posti di lavoro che sono il perno di 40 anni di lavoro? che ne sarà di loro? E' intervenuto Aimetti,un bottegaio come noi, a infondere un pò di coraggio,promettendo che ASCOM non ci abbandonerà e chiedendoci di restare uniti,basterà?
Ciò che spesso si dimentica è che anni fa e per anni abbiamo costruito le nostre piccole aziende mattone dopo mattone, perchè abbiamo sempre amato il nostro lavoro,in noi vive ancora la stessa passione.Abbiamo cercato di fare il meglio per la nostra comunità,ma dopo tanti anni di "servizio"se così possiamo chiamarli,rischiamo di essere spazzati via senza che nessuno muova un dito in nostro favore. Noi chiediamo solo di essere considerati,come persone,come lavoratori come coloro che hanno contribuito allo sviluppo del nostro paese.Chiediamo che ci venga data voce e rispetto.Tutti i nostri politicanti,noi compresi,vorrebbero vedere bonificata questa zona,ma la soluzione proposta crea un danno sociale ed economico ben superiore ai vantaggi, solo pensando a quelle centinaia di persone che nel giro di pochi mesi si troverebbero a spasso e senza lavoro.Ai nostri sindaci vorrei solo ricordare che è vero una rotonda,una bonifica è importante,ma il posto di lavoro vale molto di più:il lavoro appartiene alla dignità dell'uomo. Qualcuno a fine serata nel cortile del castello guardando la Collegiata in lontananza ha commentato:"ci rimane solo di pregare il Cardinale" risate generali per smorzare la tensione,ma io nel mio piccolo ho pensato"speriamo non sia l'unica via"  Grazie e buon lavoro.

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