L' INTERVISTA

IN OCCASIONE DELLA FIERA DEL CARDINALE DI DOMENICA  3 MAGGIO  ABBIAMO INCONTRATO TRA I BANCHI ,PER LA VERITA' ASSAI POCHI E GLI STAND DEI FIORI,MOLTO BELLI,VARREBBE FORSE LA PENA DI INSISTERE E MAGARI CONCENTRARSI SU QUESTA TIPOLOGIA,IL NOSTRO PRESIDENTE SIMONETTO,CHE CO ILPROF.BELLINI STAVANO TORNANDO DALL'INAUGURAZIONE DELLA BOTTEGA DELL'ARTE DELL'AMICO E ARTISTA LUCA DA CASTIGLIONE,IN VIA ROMA,CUI VA LA NOSTRA PIU' CORDIALE SIMPATIA PER LA SFIDA DI "SCENDERE CON NOI" NEL BORGO, E PARLANO DEL PIU' E DEL MENO ABBIAMO TOCCATO IL TEMA
DEL COMMERCIO, DEL MERCATINO DELLE BOTTEGHE CHE NON CI SONO PIU', DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE E DEGLI ANNUNCIATI 1500 ESUBERI DI AUCHAN. SU QUESTA QUESTIONE ,SIMONETTO ,COME RESPONSABILE REGIONALE DEL SINDACATO CSE CI HA RILASCIATO LA SEGUENTE INTERVISTA:

Come giudica la notizia di 1500 licenziamenti in Auchan?

Premesso che bisogna prima di tutto conoscere e valutare con attenzione quello che è stato scritto dalla stampa,un dato è sicuramente certo, è in atto una guerra tra i colossi che si concluderà con tanti morti e feriti.

Si spieghi meglio.

E' presto detto,per anni lo sviluppo della grande distribuzione  si è basata sulla chiusura delle attività di vicinato, piccoli negozi di quartiere di paese a conduzione quasi sempre familiare con la complicità delle Pubbliche Amministrazioni che in cambio di una rotonda e di una ciclabile hanno favorito l'insediamento di di questi grandi complessi,anzi la guerra era favorire l'intervento ,giustificandolo con un pò di posti di lavoro e qualche opera pubblica,senza curarsi di quanti posti perdevano e di quante attività cessavano.

Ma oggi la situazione è cambiata, perchè?

La situazione non è affatto cambiata,casomai la crisi economica  ha anticipato le situazioni. Era chiaro a tutti che non poteva reggere una cosi incontrollata proliferazione di grande distribuzione, non è che ciò avveniva perchè fosse aumentata la popolazione o i flussi di acquisto, anzi, la crisi ha messo in evidenza una contrazione dei consumi e una vendita fatta di sconti, non potendo più "mungere" sulla produzione ormai ridotta all'osso, e visto che i margini per sopravvivere devono restare immutati, non resta che tagliare sulle spese e stipendi per cui la "prima SCELTA" sono gli occupati, che se sono delle piccole realtà di paese,uno due tre non fanno notizia,  ma  per mille fanno migliaia di posti di lavoro persi,tante infatti sono le attività che hanno cessato negli ultimi anni e di cui nessuno si è mai preoccupato, ma se annunciamo 1500 esuberi,scatta subito il tavolo delle trattative sindacali e le salvaguardie gli interventi dei soliti "SOLONI" che tutto sanno a posteriori.

Ci scusi la la posizione del suo sindacato allora qual'è?

La posizione per sindacato CSE per quanto riguarda la Lombardia,cui faccio riferimento è chiarissima. Da almeno 5 anni:
Stop assoluto a ogni attività di grande distribuzione sia food che no food. Divieto di trasformare aree agricole in residenziali o commerciali  -La regione Lombardia ha approvato ultimamente una legge in tal senso,anche se come tutte le cose all'italiana alla fine ha introdotto il solito comma.."fatto salvo le..." che vanifica l'efficacia della legge stessa-. Recupero delle aziende di vicinato,obbligo alle amministrazioni locali di favorire nuovi insediamenti di piccole o medie attività commerciali,magari aiutandole con tassazioni più favorevoli, incentivazioni all'aggiornamento e calmierando gli affitti soprattutto nelle località disagiate del territorio o nei centri storici in cui la difficoltà dei parcheggi può sfavorire la presenza.

Pensa che ci sia spazio per queste proposte?

Non so,ma credo che sia l'unica strada percorribile se vogliamo conservare le nostre realtà. Oggi hanno usato la grande distribuzione per recuperare le aree dismesse o per farne speculazioni edilizie in cambio di rotonde e riempendosi la bocca dei finti posti di lavoro che era l'unica arma che permetteva ai  lor signori "politici"di giustificarsi difronte all'opinione pubblica,ma ora che questo argomento non regge più e a fronte dei licenziamenti annunciati, che sono i primi,ma non certamente gli ultimi,cosa inventiamo......Facciamo un convegno!



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