Un PO' di RICORDI



Bettino Craxi è stato l'ultimo grande leader del PSI. Fu lui che lo salvò dell'esaurimento e dalla morsa di due grandi partiti DC e PCI, che stavano convergendo a metà degli anni settanta verso il compromesso storico. Fu lui che come uomo di governo riuscì a riassorbire,nei primi anni 80,la grave crisi del terrorismo e della democrazia italiana,ricollocando il nostro paese su un piano di dignità internazionale e favorendo una ripresa economica eccezionale che portò l'Italia al quinto posto fra i paesi più industrializzati del mondo,superando perfino la Gran Bretagna.


 Fu ancora lui a sfidare il PCI e a imporre con forza l'esigenza di una riforma delle istituzioni per garantire la governabilità di un Paese appesantito dalle procedure arcaiche, lente che impedivano a un paese moderno di competere con le altre democrazie europee.Per questo si creò dei nemici tenaci , in ambienti che andavano ben oltre l'ostilità manifesta e accanita dei Comunisti. Craxi era un personaggio scomodo e uno dei pochi leader politici in grado di occupare la scena nazionale e internazionale. Tuttavia fu sempre Craxi a non capire l'esigenza di prendere sul serio,sul piano politico,la questione morale e fu sempre lui a non comprendere che il crollo del muro di Berlino segnava la fine dell'ideologia comunista,ma non il sistema di potere che i comunisti avevano.Non seppe cogliere il tempo di una svolta e si fece irretire nell'attendismo democristiano e nella ragnatela del CAF  senza  andare subito a una resa dei conti elettorali con il PCI in profonda crisi tra il 1989 e 1990. I tempi in politica sono decisivi e la sottovalutazione degli effetti del crollo del muro di Berlino sull'intero sistema politico e sul PCI segnò un avvio di una crisi drammatica e la premessa di Tangentopoli.

La lunga agonia del PSI iniziò proprio in quel momento e fu più grave in quanto  il partito ormai  si era identificato con il suo leader. Tutte le forze che aveva sopportato e subito le spinte  medernizzatrici  e le rotture di Craxi si coalizzarono e cavalcarono  con spregiudicatezza l'ondata antipolitica e giustizionalista che frantumò il PSI  proprio nel centenario della sua nascita.

Oggi l'antipolitica è ancora forte e non si vede chi riuscirà a domarla, ma l'Italia ha perso con la fine del PSI un protagonista storico della difficile crescita della democrazia italiana.

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